Friscous, che scoperta, dal Salento un cugino del cous cous croccante e duttile

Friscous è stata una scoperta che ha entusiasmato non solo me, ma anche la mia famiglia. Lo produce un gruppo di ragazzi, Francesco, Paolo, Massimo e Renato della Gaele di Ruffano, Lecce, che hanno creato la Start Up che ha reso possibile creare il progetto Petramaré. Questo prodotto ricorda nell’aspetto il cous cous, infatti lo chiamano “il cous cous salentino”, ma è croccante e non ha bisogno di essere cotto. Ha alla base una selezione di semole e farine di grano duro, tra cui farina del Senatore Cappelli. Semola di grano duro a basso indice di glutine, lievito madre, la curcuma con le sue proprietà anti-ossidanti. L’impasto, dopo una lenta lavorazione, viene lasciato riposare per il tempo necessario affinché il lievito madre faccia la sua strada. A questo punto il prodotto viene lavorato manualmente e cotto in antichi forni con legna d’ulivo. Così Friscous risulta un prodotto a basso apporto calorico, di alta digeribilità, con assenza di colesterolo, proprietà depurative.
Non ha bisogno di niente, può essere aggiunto croccante com’è nelle insalate di terra, nelle verdure saltate in padella, sulle vellutate, sulle zuppe di legumi, nelle insalate di mare, nelle tartare di pesce o di carne. I produttori suggeriscono questa preparazione: versatene 100 grammi in una ciotola, aggiungete 2 cucchiai di olio e bagna con 70-80 ml di acqua a temperatura ambiente: questa base dorata potrà venire usata per riempire verdure, molluschi, crostacei, pesce o carne.
Come dicevo, la mia famiglia ha trovato Friscous straordinario e mia moglie l’ha usato per preparare delle polpette esaltanti, che avevano quel croccante che alle polpette abitualmente manca.